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Pubblicata il 22/05/2007
Patologia da emicrania emozionale
patologia ai limiti del sensato
grottesca a volte ma per lo più fastidiosa

ritrovarsi al mattino alla fermata d’autobus
quel tizio eccentrico,
corporatura imponente un tempo
ne sono certo
ora acciaccato dalle stagioni

trangugio pasticche analgesiche
come caramelle vivaci
la sera mi dibatto
tra blister ed alveoli in pvc

incede avanti e indietro,
calzoni al ginocchio stile coloniale
camicia azzurra aperta sul petto
ed un fazzoletto blu
a stringere la voce già profonda

dormo poco tre quattro ore
solitamente fisso il soffitto
un firmamento lattiginoso
a pochi metri dal pavimento

carnagione vizza e bronzea
gambe snelle
chioma rada brizzolata
porta con se una sacca
in nylon semitrasparente
senza diciture odia la pubblicità

ho una vita lineare
piatta e senza curve
decisioni scontate e ferie programmate
non mi posso emozionare
come ribadivo per via dell’emicrania

oggi mi avvicino
indago nel sacchetto
le monde, una banana
un cartoncino colorato
con la scritta in evidenza
femme nue dans un fauteuil rouge

un matto francofono socialmente impegnato
penso mi bruciano occhi
mi fenderei un orecchio se fosse sufficiente
ma non posso almeno non adesso

siamo in pochi alla fermata
si avvicina cauto e mi fa un cenno
l’ascolto
sa, le confido un segreto
l’avevo capito
che anche lei non era un alienato
guarda in basso
lo rincorro con lo sguardo
ho ai piedi solo i calzini
nella mano stringo un sacchetto
colmo di compresse.
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