Paturnie scippate sul volto sereno
tra il bordo del labbro baffuto
e il neo nascosto dal pizzo a stiletto
un naso squadrato gibboso
ma quasi perfetto sul seno.
Sull’altro, l’altra metà
che ospita il dito anulare
di mano mancina a sinistra
e di qua, sulla destra, piegata
la caccola cade compatta
matura da notti tranquille
a russare ostruendo la cava
E sopra tra i cigli scomposti
due occhi arrossati dal sonno.
Perduto a vegliare la tosse
dall’ugola a lupo mannaro
riempie di trombe la sala,
Morfeo, è il compagno più raro
e gioca a far l’indiano se chiedi
di spengere l’ultimo raggio di luce
al cervello che sveglio ormai è da ore
intento a ronfare tenendo una parte
di grigia sostanza a pensare
che cosa sta a fare l’altra sorella...
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