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Pubblicata il 18/06/2002
Il volto,
sempre un pò triste,
la mente,
sicuramente troppo assente
per poter vivere il presente.

Eppure era lì la bellezza,
di fronte a me, una certezza.
Le braccia incrociate al petto,
una barriera dentro al letto.

Ma è il mio non poter trascendere
che mi lascia sempre esausto,
è il non saper comprendere perchè un mito,
un sogno travestito, sia così sfinito.

Io mi chiedo cosa rimane del sentimento
se la tecnica prende il sopravvento?
Cosa resta dell'armonia dell'universo
se questo amore è così diverso?

Ma non mi rassegno,
e ti sogno al British
mentre ti racconto di protoni
che si trasformano in eoni,
oppur di animali
che evolvendosi non son più eguali.

O a contrastar la tua filosofia
che preferisce Marx a Maria.
Ma quanto è mai la differenza
tra il miracolo di Dio e la scienza!

Poi sopraggiungono le grida
della mediocrità invisa,
e mi chiedo se il tuo mito
val ben il dolor patito.
Se ciò che mi separa dalla conoscenza
è il diaframma della tua presenza.

Certamente il mio non sentirmi saggio
sarà un viatico per un nuovo viaggio,
alla ricerca della cosa eccezionale,
....... riuscire ad essere normale!
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