PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Utente eliminato
Pubblicata il 18/06/2002
Bussando a una porta
blindata per non far trapelare le urla
ecco l'uomo che varca la soglia dell'inferno.
Mai nessuno lo aveva descritto a quel modo
ed egli si sentì sollevato:
un'enorme tavola imbandita
ricca di ogni squisitezza,
tutti a pranzo con il diavolo.
I camerieri seri e altezzosi,
portavano a tavola più del dovuto,
antipasti di ogni genere,
primi piatti fumanti e invitanti,
secondi sposati con contorni deliziosi
e dessert decorati da nuvole di panna e meringhe.
Le posate erano lingotti
d'oro massiccio e luccicante,
i bicchieri erano cristallo
che emanava un arcobaleno di luci.
Ma tutt'intorno la tavola
gli uomini piangevano
e si contorcevano dalla fame,
e niente poteva consolarli.
Il diavolo li pregava di servirsi,
ma solo seguendo rigidamente
le norme del galateo.
E come era possibile
cibarsi di quelle prelibatezze
maneggiando obbligatoriamente
posate lunghe tre metri.
L'uomo inorridito
tornò sulla porta
e all'usciere chiese
la strada per il paradiso.
Stranito che la via fosse breve
attraversò il corridoio
dove un angelo glorioso
accudiva l'ingresso
alla cena del Signore.
L'uomo stupefatto
del veloce passaggio
da inferno a paradiso
curioso chiese
la differenza tra i due luoghi.
L'angelo sorrise
e scosse il capo
santi e peccatori
son trattati allo stesso modo.
L'uomo a testa china
ormai arresosi a una fame eterna
varcò l'ingresso congiungendo le mani.
Ma niente urla
e solo risa
accompagnavano la cena in paradiso.
Stessi piatti saporiti
stesse bevande gustose
e stesse posate in oro massiccio,
lunghe tre metri.
Ma gli uomini seduti alla tavola
eran tutti sorridenti,
ognuno infatti la sua posata
porgeva all'amico,
e tutti l'un con l'altro si imboccavano.
Ora, siamo noi che costruiamo
l'inferno e il paradiso.
La distanza tra loro è breve
cambia il modo di affrontare le cose.

A Raffaele per i tentativi di riportarmi alla cena del Signore.
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

Complimenti, molto profondo il tuo racconto aneddotico, molto originale l'idea che hai avuto, bellissima la morale che ne hai tratto.
Bravissima!
Axel

il 18/06/2002 alle 10:09