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Pubblicata il 17/06/2002
Perseo:

Parla pure,
anima confusa,
il mio volere non muterà,
ho un compito da svolgere,
ho un sogno da regalare.

Entrerò, ora,
e parlerò del mio desiderio,
lei lo conosce,
lei lo ricorderà.

Vai ora,
torna al tuo bosco,
il caso ha voluto
che desideri differenti
ci apparissero simili.

E’ un caso se tu assomigli
così tanto a colei,
a colei che non
ricordo chi sia
ed é solo un caso l’enorme
desiderio che ho
di tornare al reale
portandoti con me.

Corri per i prati oscuri
e dona loro l’anima
ed un poco della tua luce,
affinchè il messo creda ancora
di vedere la sua Aurora.

Perché questo sei stata
per me
in questo breve crepuscolo,
nient’altro
che un’ombra,
nient’altro
che speranza e luce.

Il tuo passo accanto a me
ha portato un brivido di eternità,
un brivido di felice speranza
e di memorie nascoste.

Arrivederci,
poichè so che ti vedrò ancora,
forse in un sogno,
forse in una nuova realtà.

‘E la mente sente’,
devo andare,
‘la sua pelle di stelle’,
passo dopo passo
‘il suo respiro sottile’,
ormai sono vicino
‘le sue parole per me’.

‘Ricordo di battiti all’unisono’,
sento, io sento, nella mente,
‘di cuore, di anima’,
profumo di antichi ricordi
‘di fragole colte’
profumo di petali bagnati
da lacrime di diamante
‘da boschi perduti’,
profumo di te.

Presenze sconosciute
e luoghi dimenticati,
angoli di spazio,
gomitoli di polvere
nascosti da giochi di ombre.

La porta mi chiama,
Ermione mi vuole,
andrò e tu mi vedrai
tornare dall’oscurità.

Allora ricorderò
il mio passato,
il mio desiderio
e la mia vita.
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Forse è solo poesia...

il 17/06/2002 alle 14:55