Tumultuosi pensieri si avvicendano
in un susseguirsi di strazianti finali
Privati inferni esistenziali
pervadono l’umano di paure ataviche
Miserabili cognizioni di se stessi
annientano iniziative appena accennate
L’opera del principe
è alla stretta finale
Tutto è perso
nulla significa nulla
l’esistenza frantumandosi và alla deriva
Ma una luce sublime
una lacrima celestiale
un abbraccio divinamente sincero
Allontana lugubri filosofie infernali
inondando l’animo di un amore infinito
che dolcemente ti fa navigare
in limpidi e cheti mari mai meritati
ma sempre donati
da chi amore elargisce
anche a tutti noi assassini
di un FIGLIO martoriato
per giustificarci
da ogni empietà
Sanguinante e mortificato
deriso da un ignoranza mai edotta
guardavi i tuoi carnefici
con occhi di compassione
che mai espressero odio
ma solo amorevole carità
Vorrei poter chiedere scusa
per cotanto dolore
ma un cuore umano
mai comprenderà forme così incantevoli
di eccelse espressioni di bontà
Il SIGNORE è il mio pastore
Rendici degni di poterlo annunciare
in un mondo che ogni giorno
sempre più Ti delude
ma che Tu Padre adorabile
continui ad amare