PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/04/2007
Specchiandomi negli stagni
di un esistenza allo sbando,
colpevole di aver solo amato troppo,
ritrovo me stesso silente e impaurito,
abusato da infinite malvagità,
e nel mentre confrontato
con ciò che mai è appartenuto al mio vivere.
Provare a ricomporre un animo frantumato
da tanta incoerente superficialità,
è come ridipingere un cielo mai esistito,
che, continuamente violenta gli stati mentali
di tristi angeli soccombenti all’umana pietà,
mai pronta a donarti un solo fievole respiro
pur fatto di lampanti verità,
se non ricambiata con lo sprezzante egoismo
di anonimi paladini di giustizia terrena che,
volutamente invece continuano a stigmatizzare
l’esistenza di chi con cuore puro
crede ancora nell’amare i propri simili
senza nulla domandar in cambio,
ma solo per veder sbocciare un gratificante sorriso
su labbra finora vissute
di speranze repentinamente disilluse
da un vivere umilmente mortificante che,
aprendo sanguinanti ferite
in cuori infanti già tristemente provati
da innocenti attese rubate,
continuano a versare lacrime incomprese
in un infinito fossato di dolori
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)