PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 14/06/2002
Sei tu il calice
da cui bevo
la mia giovinezza.

Ancestrale magia
mi chiudi gli occhi
al buio, con la tua
luminosa essenza.

Sei tu la spada
che mi trafigge
all’ultima goccia.

Incandescente lama
forgiata dall’impazienza,
freddo metallo
nelle mie viscere.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

... ma di quella spada far a meno non potrai
vita diversa offre, e di sofferenze dona
ma il tuo sentiero non potrai cambiare

Luigi

il 14/06/2002 alle 17:40

Credo che tu abbia proprio ragione. Ciao Andrea

il 14/06/2002 alle 17:52

'azz

e meno male che volevi fare ingegneria..
Meno male che hai cambiato

Bravo

il 15/06/2002 alle 01:25

Molto bella questa poesia, forte ed essenziale, dalla nuda parola...all'arazzo poetico.
Ciao Andrea.
Max

il 15/06/2002 alle 09:30

Sono contento che si intuisca il perché del cambiamento. ciao

il 15/06/2002 alle 12:49

I tuoi commenti sono sempre molto belli e piacevoli nella loro splendida analisi. ciao Andrea

il 15/06/2002 alle 12:50