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Utente eliminato
Pubblicata il 13/04/2007

Lo sai, di te io non
ricordo il nome.

Eppure fosti tanto,
mi fosti tanto e
tanto, perché, non so perché,
mi amasti. Io te lo dissi,
guarda che per me sei poco
e tu accettasti. Ed eri bella,
ed alta e morbida ed avevi,
quando ti stringevo,
un profumo leggero.

Scrivesti una poesia,
poverello, per me,
che pur diceva:
"Come un vento tu sei,
che appare all'improvviso,
ti solleva le vesti,
ti scompiglia i capelli..."
e finiva,
"ma qualcosa è sconvolto,
distrutto dalla sua follia...."

Ricordo che eri bella, e che sei
parte importante della mia vita
ma non so più il tuo nome.

Questo mi danna, e vorrei dirti:
"Cara, verdi i tuoi occhi e rossi
i tuoi capelli, il tuo parlare
fu unico al mio cuore.
Io non ti amai, ma t'amo tanto,
ora.
Perdonami la vita che è passata".

giba
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Comprendere tutto al momento giusto non è facile, ma dovremmo sforzarci di più di apprezzare ciò che viviamo, l'unico modo per vivere in armonia col mondo e con noi stessi.

il 14/04/2007 alle 14:30

Mi auguro che la donna del non ricordo possa leggere la tua lirica.
Avrebbe un motivo in più per averti dedicato la sua dedizione.
Un saluto, mati.

il 14/04/2007 alle 19:04

Questa tua mi piace molto,non so dirti il perchè....c'è tanta grazia nel modo in cui scrivi..ti farai valere!.Baci Egle

il 16/04/2007 alle 23:25