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Utente eliminato
Pubblicata il 14/06/2002
AL COSPETTO D’UN PENSIERO IMPIETOSO

Il tempo a rilento mi porge i suoi giorni,
ognuno lo vivo senza eccessivo clamore;
il tempo mi offre alterni accenni di vita,
li colgo in sommessa pulsione del cuore.

Non volgo i miei passi solo in pena amorosa,
non enfatizzo il riflesso di lieta vita incantata:
lo sguardo affettuoso giace ombra accampata
per essere accesa con nuova onda impetuosa!

Sto quasi esistendo in rassegnata maniera,
dall’alba al mattino, dal meriggio alla sera;
non sento la voglia di prospettare speranze,
mi accontento di avere alterne assonanze…

Se giungi al cospetto del pensiero impietoso
dal quale deriva l’effimero pur del sublime,
non puoi che accettare di sentirti disperso
dentro gli aridi flutti dai monotoni accenti.

Hai voluto sottrarti all’entusiasmo sacrale,
a piccoli passi sei approdato al profano
pensando in certezza di trovarvi l’uguale:
ti ritrovi in assenza dei valori più grandi!

Non altro ho da fare che ridurmi al pensiero
di navigare nel mare privo di onde animose:
a rallento mi espongo solo a placidi venti
senza fervidi flutti né forti vivi gli accenti!

Mi consolo al pensiero di non essere solo!


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