Le foglie lentamente cadevano sul grigio viale
Tra i colori confusi d’errato autunno
Camminavi raccattando quei frutti male arricciati
tra le ciocche dei capelli paglia sotto la malva
Solitaria rispondevi, glabre risposte, ai rumori,
cerchiando aloni astratti a pensieri remoti
e intanto, un acerbo frutto dal riccio traevi
aperto a nicchia bruna, dal tempo maturo,
l’amaro succo. La pioggia irradiava
gli scarti del sole di sbieco ai cristalli scomposti
Guardando quel cielo sprovvisto d’azzurro navy
godevi saziare la gola, d’aspro impastata,
con l’acqua scipita. Così la tua vita, vissuta,
tra dolori sottili e inutili giorni trascorsi
cedendo la fronte alle rughe, un seno ancora
benfatto lascivo e lasciato fuggire indeciso
in sciocchi desideri ambulanti, tradita
dalla voglia crescente che sfiora e ti prende
en passant…ma ti prende____ infinita