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Pubblicata il 10/04/2007
Le foglie lentamente cadevano sul grigio viale
Tra i colori confusi d’errato autunno

Camminavi raccattando quei frutti male arricciati
tra le ciocche dei capelli paglia sotto la malva

Solitaria rispondevi, glabre risposte, ai rumori,
cerchiando aloni astratti a pensieri remoti

e intanto, un acerbo frutto dal riccio traevi
aperto a nicchia bruna, dal tempo maturo,

l’amaro succo. La pioggia irradiava
gli scarti del sole di sbieco ai cristalli scomposti

Guardando quel cielo sprovvisto d’azzurro navy
godevi saziare la gola, d’aspro impastata,

con l’acqua scipita. Così la tua vita, vissuta,
tra dolori sottili e inutili giorni trascorsi

cedendo la fronte alle rughe, un seno ancora
benfatto lascivo e lasciato fuggire indeciso

in sciocchi desideri ambulanti, tradita
dalla voglia crescente che sfiora e ti prende

en passant…ma ti prende____ infinita
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Appare una figura un po' sfocata nella sua malinconia, poi la donna ritrova qualcosa di sè e la pioggia diviene speranza.
Un salutone, mati.

il 10/04/2007 alle 23:38

..bella e particolare..grande pirro (tanto per riprendere i vecchi commenti)

il 11/04/2007 alle 08:08

si è un pò sfi..gata
ma si rifarà nella pioggia
ciao mati
un bacio

il 11/04/2007 alle 08:42

grande Marina
o Marina Grande
distesa sul lungomare
a fare commenti
belli e ..particolari
grazie
Roberto

il 11/04/2007 alle 08:48