Distese di calami verdi e d'argento
Mai la fatica premierà il mio tormento
Forse è meglio, per rispetto degli Dei
Mollare le carte e correre da lei
Ho provato titaniche ribellioni
Alle forze oscure del Fato
Ho provato ironiche illazioni
E uno stile antico e lambiccato
Ho provato l'espressione più concisa
Dell'Assurdo che impera sotto il cielo
Ho provato, fingendo una divisa
Canti di guerra dei barbari col velo
Ho provato, infine, senza più speranza
A suscitare allegri sbalzi d'Universi
Ho lasciato che fosse la fattanza
A guidare verso il foglio i miei versi
Eppure, per quante bianchissime distese
Ho consumato, la soluzione è giunta - ahimè
Segnando la morte delle mie pretese!
Oh, mai fossi nato, Stéphane Mallarmé!
Distese di calami verdi e d'argento
Mai la fatica premierà il mio tormento
Forse è meglio, per terrore di Kalì
Correre, correre - da chi?