PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/06/2002
E mi ricordo la scuola...
tanti zaini scritti coll'indelebile nero,
personalizzati come murales
dipinti con lo spray
sulla pelle delle città,
in primavera fuori dalla porta,
per terra, tanti caschi colorati.

Quante mani con le unghie mangiate, rosicchiate
e consumate come banchi e sedie
che scrivacchiano su pezzi di carta
seguendo il filo di un discorso,
di un sogno o un'idea
per uscire da quel labirinto.

E sigarette fumate a metà in due o tre
nel cesso tra un'ora e l'altra prima di rientrare
con la stessa voglia di fuggire, un giorno
senza soldi né una meta
per non rispondere più a tutti quei perché
e non esser più classificati con dei numeri
che però fanno battere forte il cuore.

Mi ricordo di quando...
e vorresti tornare indietro,
anche non puoi,
e la voglia, la voglia é la stessa di fuggire
e rivivere quei momenti d'incosciente felicità,
in fondo in fondo non puoi
fermare un treno in corsa con le mani
e così nemmeno il tempo
anche se lo vuoi.

Certo é che nei ricordi puoi rovistare
e trovare quelle foto nella memoria
per guardarle e bagnarle
col sale dei tuoi occhi di mare.

Non ti basterà,
ma almeno un po' ti aiuterà.
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GAF

è molto bella ma "il treno" mi piace di più anche questa è un'altro tuffo nel passato questo è un ricordo di ciò che si era e si faceva "Il treno"invece è un salto indietro fin dentro l'anima a ricordare quei sentimenti quei pensieri che passavano per la testa stando dietro il banco sono 2 poesie con un tema simile ma molto diverse tra loro.
Complimenti
Elisabetta

il 10/07/2002 alle 16:13

Queste poesie hanno qualcosa in comune
come COSA NON S'IMPARA A SCUOLA
e BANCHI SCRITTI
perchè mentre il prof. spiegava
io me ne fregavo e scrivevo frasi
che poi sono diventate poesie
e in tutta quella noia non sai...anzi sì
com'è importante fuggire.

AirBag.

il 10/07/2002 alle 18:09