Marisa sorrideva, cantava, cucinava,
respirava male ma non si arrendeva.
Era una calamita, nessuno la ignorava,
non i bambini che l'adoravano,
non le colleghe che la invidiavano,
non i diversi che sentivano il suo amore.
Troppo breve è stata la sua vita,
troppo piena di spine e di scale,
troppo piena di accortezze per gli altri.
Era sola, sapevo e le stavo vicina.
Offriva sé stessa , nessuno si offriva per lei,
la vedevano forte, ma la vita l'aveva provata .
Il suo tronco stanco scricchiolava.
Tanta gente al funerale,
molta, la chiesa strapiena,
scolaresche venute da lontano.
amici di una vita, parenti, conoscenti.
Odore di fiori, odore di morte .
Là inerme, guardavo quella bara
evitando di pensarla dentro. Non era più.
Era giovane, sparì all'improvviso,
senza salutare alcuno, passando dal caldo afoso
al freddo gelido del mare e della morte
in una domenica di luglio.