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Pubblicata il 30/03/2007
Shangai degli amanti

Quando tutto si è cibato delle nostre membra
e restiamo con noi e quel poco che ci è lasciato d'avere
ecco che li in quegli scampoli di assoluto
in quella nebbia dell'animo ci ritroviamo caludicanti
e a tentoni ricostruiamo ogni volta le nostre strepitose emozioni
di sentirci vivi voluti sentiti apprezzati amati
desiderati e desideranti dell'altro,
senza muovere nessuno degli altri legnetti
di questo immenso shangai che è la realtà,
di soppiatto riusciamo ancora a sfilare la regina
il legnetto rigato di nero, e di senso
quello che vale di più perché è uno
lasciamo che tutti gli altri variopinti architravi dell’esistere
stiano al loro posto, quello che gli compete
che nessuno se ne accorga nulla abbia a soffrirne.
Io sono qui e so che tu lo sei nel tempo che tempo non resta
e nel volere che potere non riesce
e nel silenzio che invece riesce a contenere tutte le parole care di noi,
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muovo il tavolo
e faccio cadere tutti i legnetti..
così.

il 30/03/2007 alle 23:15

Non vale, non vale!!
Zordoz

il 31/03/2007 alle 05:48

Un'attenzione particolare per un gioco parecchio impegnativo.
Un saluto, mati.

il 31/03/2007 alle 22:36

Non è un gioco Mati, e l'impegno, la neressità a non muovere il tutto che ne consegue è essenziale.
Grazie
Zordoz

il 01/04/2007 alle 06:00

Basta molto meno per rovinare tutto, il tremore di una mano il silenzio di un giorno, il venir meno di un pensiero...
Grazie
Zordoz

il 01/04/2007 alle 06:02