Già…
E quando si cerca una strana
Auto giustificazione
D’abbandono berbero e veloce
Fugace come nero destriero desertico
Come galoppo di cammello in guerra
Si trovano non regole
Su chi
Fino a un momento prima
Teneramente s’amava di turgida e liquida passione
E si circoscriveva.
Strana relazione
Tra ragione e sensi
Sentimenti, pentimenti
Irragionevolezza e patimenti
Voluti.
Decidere d’emigrare
D’immigrare
In altri corpi
Lasciando il cuore da qualche parte
A palpitare infruttuosamente.
Appare logico e plausibile
Ma il ricercarne cause arcane
Resta difficile e doveroso.
E, allora,
Si distribuisce
Sapientemente
Arco d’attacco mentale
Sul quale far convergere
Impazzamenti d’amore puro.
La decisione resta ferma e presa:
Un amore deve finire
Per farne sorgere un altro,
Altrove.
Una donna non sa vivere
Senza un Uomo e senza rimpianti,
Senza nuove frontiere di passioni coinvolgenti.
Ma non calcola
Che il maschio predestinatole, prevedeva:
Immaginava una perdita sua
Per avanzamento mentale
Verso frontiere di libertà ascose.
Resta la folgore dell’improvvisazione temporale!
Come uscita fugace da stanza amata
Per cospargere di veleno
La trappola già tesa.
Solo che la maschia e stolida razionalità
Aveva avuto un déjà vu.
La bocca amara
Per giustificate e nuove frontiere
Di mera passione umana.
Banale scelta
D’opzione di ipotetica libertà
Ricascando nella torbida rete
Di blasfema umanità.