Armonico e ricco di immagini, di riferimenti, di parole incisive, questo poemetto-affresco-requisitoria. Eccesso di razionalizzazione + ambizione spinta + sentimento trascurato = decadenza dell'uomo. E' vero: l'ombra di Faust che aleggia, la robotizzazione dell'umano, la disarticolazione dell'essere nell'artificio della tecnologia "post-umana", il sentimento sull'altare sacrificale, il senso della storia come fardello.....tutte sensazioni palpabili in una dimensione sociale che perde sovente l'equlibrio tra ciò che si paga e quello che (non) si acquista.
Molto bello e di grande simbolismo spirituale il monito finale: "rimettiti a pregare". Ci riguarda in ogni caso tutti, ciascuno a suo modo.
Ciao Antonio.
Massimo
grazie Max, hai appreso in pieno il senso della "poesia". tutto é meccanico ormai, tutto automatizzato, tutto computerizzato, tutto...cosí....
troppo facile, alla portata di mano. stanno uccidendo la nostra fantasia, automatizzando la nostra fede e la speranza. stanno mettendo in piazza il nostro spirito, la nostra identitá. "prima"si pensava anche in strada e si pregava in chiesa, ora non piú. ora il pensiero é (quasi) unanime: compra, compra e compra ancora; non trovi al mercato? prova in chiesa. é assurdo tutto ció. ti premetto che di natura sono un ottimista e amo lo sviluppo sociale ma al giorno d'oggi é proprio tutto troppo. milioni di persone che muoiono di fame ed il cretino spende miliardi andandosene in gita nello spazio. decaderemo piú velocemente dell'impero romano.
comunque grazie per avermi letto e del tuo giudizio.
ciao.