PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/03/2007
Fà che siano brevi
queste ossa di parole
dissolte in un cerchio
che si stringe

le ascolto partire
opalescenti
in un oblio cercato
nell'amaro divenire delle cose.

Piego le gambe inquiete
all'ombra delle tue dita
sbiadito ossimoro

in un lamento che implode
in un ansimare ladro

e quando passa alto il giorno
respiro piano
sottobraccio al vuoto
che chiede risposta

in quelle magie fallite
scivolo a lato

a inventare un nuovo amore esigente.
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Le parole restano nell'aria come evaporate per poi ricadere sui fogli della vita...e come pioggia mi ribagnano questi versi...un ciao grande....
Cesare

il 25/03/2007 alle 08:02