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Pubblicata il 08/06/2002
Esco dalla camera di questa notte,
lascio sulla porta i miei sguardi
e le mie dita scivolano lente sui ricordi

Che già addolciscono i loro colori,
languendo
vicino alla mia stanchezza.

Roma è piena di te
ed emerge densa sotto la luce,
a tratti sbagliata,
schiava di uomini vivi

Roma è un balcone al mattino,
si affaccia stabile sui miei dubbi
e approfitta di un secondo d'angoscia
per gelarmi il cuore.

Sguardo nel vento,
mi volto su strade e cose
e cerco la tua voce,
e voglio le tue braccia

Qui, strette alle mie spalle,
ad arginare questo vuoto
che mi ha ritrovato
e cresce rapido tutt'intorno.

Il Sole già scompare,
sfuma fra le nostre dita fredde
e la mia impazienza

Spingo il corpo in avanti
ed una razionalità confortante
raggiunge la mia mente

Sorrido di nuovo,
pronuncio dei versi,
ed un bicchiere di noia
è fra le mie mani

Sorseggio questi attimi
e i pochi bagliori
rimasti a pensare

Sulla soglia delle mie sicurezze
appari con grazia,
basta una frase
e le tue labbra.

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