Dopo aver guidato
Per tutta la giornata
E per tutta una vita
Fermò con cura l’automezzo nel parcheggio
Spense il motore con
Un gesto che sembrava non finisse mai
Si sistemò la cravatta allentata
Mise la giacca guardandosi
Quasi non riconoscendosi
Nello specchio sporco
Raccolse le ultime cose
Il berretto appoggiato
Gli appunti di
Un vecchio quaderno logoro
Guardò stancamente
Le luci gialle del parcheggio
Cercando per l’ultima volta
Nell’oscurità della notte
Un volto amico
Tirò con abitudine il freno a mano
E guardando con un velo
Di malinconia il suo
Ultimo autobus ormai vuoto
Quasi sfiorandolo con una carezza
Chiudendo gli occhi
Una voce atona e stanca
Uscì dalla sua bocca semichiusa
“Capolinea, signori si scende”.