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Pubblicata il 14/03/2007
Perché un giorno ti baciai
e tenero era il tuo sorriso
un giorno di pioggia sottile
e di nebbia torbida riuscì
a guardarti a strofinare
il mio naso al tuo ad
accarezzarti, sentire le mani
sfiorare un fiume di tenerezza
avere la stessa sensazione
dell’acqua che veloce si
insinua tra le dita…
candito era il rossore del
tuo viso, innocente
la musica di quell’ autoradio
capriccioso, strana quell’atmosfera
di bambini che giocano a
fare i bambini, con caramelle
colorate e cioccolatini da
scartare…
T’ho vista sai?Ho visto
quello che in verità sei
e ne rimasi turbato…
con il cuore stretto
ed illuso…
Ma tu non ti vuoi…
Così preferisci
Il tuo vestito d’egoismo
quest’armatura di latta
che pensi possa proteggerti…
Così ti allontanasti
impaurita da te stessa
dall’incertezza che il tuo stesso
cuore genera e che avvelena
ll tuo cervello…e ora sei
così lontana che non
trovo niente di te…
E per quanto il mio
assedio sia ferrato e insistente
tu scappi via veloce
e costruisci muri di sottile silenzio
di indifferenza serrata…
non capisco questo tuo fare
non lo comprendo e mi dispiace
non lo sopporto perché nulla
pretesi da te, ti lascia andare
e tu volesti in ugual modo
cancellarmi dalla tua mente
ricoprendomi dei tuoi impegni…

Solo una cosa acceca il mio
animo e mi rende profondamente
triste, la convinzione che un giorno
tornerai, o fiore di loto, sublime
e raggiante come ti ho conosciuto
e io non sarò lì a bere del tuo nettare,
a donarti le mie braccia poiché, quando
cederai al peso delle tue corazza
avrai già combattuto e scacciato
il bene di ogni uomo disposto ad amarti e
coloro che ti saranno accanto saranno
gli stessi che ti costrinsero a imbracciare
questa guerra con il cuore e ti feriranno
ancora, a morte senza riguardo,facendoti
prigioniera di una destino che indomabile si ripete…
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