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Pubblicata il 11/03/2007
Sicuro di non esser visto
sotterro l’ascia di guerra,
metto una pietra sul passato
con cui ho rotto i ponti
e dopo averlo premeditato
tento d’uccidere la noia.

Mi carico di rabbia
per affrontare la realtà
perché ogni giorno
non è un bel sogno
per nessuno
e nemmeno per me.

Cammino in equilibrio su sigarette accese che spengo,
raccolgo la pioggia che cade
e mi arrampico sul cielo come fosse uno specchio
ma non riesco
ad ingannare il tempo
e nemmeno me stesso.

In questi giorni senza sole
che passo a chiudere le finestre
io vorrei non essere più io
ma qualcun’altro al posto mio
che spaccia bugie
per comprarsi la verità.

Tra quello che sogno e quello in cui credo,
quel che vedo
rende pesante la mia insostenibile leggerezza dell’essere,
mi toglie l’entusiasmo di vivere il presente,
mi stringe il cuore come un serpente
ed inevitabilmente mi fa sentire padrone del niente,
quello stesso niente
che scorre nelle vene di tanta gente,
tanta gente
a cui hanno detto che in fondo alla siringa
qualcuno ha trovato la vita.
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tu..
il tuo scrivere
è sempre
graffio sul vetro.
ti abbraccio.

il 11/03/2007 alle 20:30

Grazie. un forte abbraccio...

il 21/03/2007 alle 01:03