Bettina, la bionda vicina del sottopiano
cucina di buon ora il suo risotto al brodo di gallina
rimescola il bianco grano e lo fa dolcemente
per non rompere cotture strane, ai funghi assenti
S’espande l’acido vecchio d’ossa di pennuta
e spunta la panza e la milza e il cuore
e qualche ovaia rossa d’immaturo pulcino
La famigliola guarda la tv e intende il suo profumo
col nasino in sù, afferrando fumi e schiaffi
per lo zapping a zampa di leprotto da salotto
La piccola non piange più perchè Lisetta canta
e il brodo borbotta invano nella pignatta irrisa
È quasi cotto l’amido argentato e il fondo pregno,
di rapprese croste, attende un legno privo di ragù
Adesso sì, si sente sollevato il riso e posto in coccio,
suddiviso in piccole porzioni, per cinesi
mentre Bettina attende beautifù.
L’uomo soddisfatto s’alza, un po’ di cuore
e poi la milza in panza…un osso
La piccola si ciuccia il bel ditino lesso,
l'avanzo di piede di verzotto d’orto
e sopra i tasti del telecomando, spalmata
di patè al fegatuzzo, il collo in brodo
che non è merluzzo, nè digestivo all’olio, ma petrolio.
Un ex pollo, compagno di gallina,
si fa la cresta sul resto del rimasto
imbeccando il chicco e la minestra avanza
Bettina ride e afferra quel polletto
ancora magro, gli spenna il culo dalle piume
poi soffia alla sua coscia bella dura
e poi lo lascia andare...precotto di paura!