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Pubblicata il 03/03/2007

Di capo verso la ginestra emanava dolciastra fragranza

Riusciva nella malinconia a sollevarmi dai tacchi, umori

E gli sguardi evasi dai gialli fiori al cielo soffermarono

Come coltelli che trafiggono il cuore del maiale , tale

Fu lama di rosso che gli occhi penetrò improvvisa

Lingue striate di venti colorati, sdraiate tra gli azzurri

Scolpiti dai rugginosi rami del sole, bulino d’artista

I grigi al mare scompone e li depone al suolo specchiato

Intanto che i rossi degli iridi piangono i dipinti appigli

In sospensione i respiri di bocche accese, avido disegno

Invidio l’illumino immenso dell’infinito colle al mare

Così come i poeti invidieranno il tramonto, fatto mio
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Ciao Robyp.
E' bellissima. E ho notato un certo cambio di stile da parte tua, come se avessi raggiunto una maturità diversa.
Mi sbaglio?
Comunque è bellissima e mi piace l'ultimo verso soprattutto
"Invidio l’illumino immenso dell’infinito colle al mare
Così come i poeti invidieranno il tramonto, fatto mio"
Baci
Maryt
P.S. un cinque stelle è il minimo. Ciao

il 03/03/2007 alle 23:33

Bella, ma difficile da commentare.
T'invidio! mati

il 04/03/2007 alle 00:32