Quando mi abbandoni sul Parnaso
menade dalle vesti ghiacciate
in quella sottomissione intrusiva
che buca la fame d’amore
e allunghi ferite
grezzo e stucchevole
insolente e arrogante
in quel rito di celebrazione sempre uguale
senza ragione
quando prosciughi il tempo
rendi doloroso il respiro
in un paesaggio umano senza pietà
quando
sciamano senza magia
fai a pezzi l’anatomia del cuore
in un ineleganza aggressiva
in una corte d’appello senza testimoni
con quelle parole aberranti
profumate di rabarbaro e crema inglese
hai solo la mia ribellione
a quella bellezza che sa di corbezzolo rosso
io croce giocattolo
per i tuoi sollazzi da trenta denari.