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Pubblicata il 13/02/2007
Mi manchi mia cara amica
e le giornate scorrono lentamente
sapendo quel che ho fatto.
Mi manca il tuo respiro
di giada purpurea
sulla mia faccia
le tue mani
così splendide.
Appena si fa sera
ti penso
o malata giovane!
che ero a non
guardar in quell'arso
tuo cuore
senza intuire
il problema
dell'amore.
La sera violini
carezze
mi sostengono
ma l'ira
unico male
che mi ritrovo
si da vita.
La notte si fa più sola
senza alternative
senza che sento
il cuore pieno
di quell'amore
che non ho
mai visto.
Le gocce di tristezza giungono
è nessunna aquila
arriva a portarmi
su in alto
dove ancora la luce
bionda e vergine
risplende.
Rimango seduto qui
d'innanzi a quel che ricorro
in versi che traggono l'anima
nell'azzurro fiume..
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Emozionante.
Alessia

il 31/03/2008 alle 21:42