Malferma t’aggiri pei boschi
tra le frasche; silente scruti
portando la mano alla fronte
poggiando al bastone il tuo peso
stirando la schiena ricurva
t’apposti, lo so, dopo taci.
Passeggia nel bosco, s’è perso
lo cercano in tutti i giornali
ne piange l’assenza la casa
ne piange l’assenza la bella
ne piange l’assenza la Morte.
Ti passa vicino e lo vedi
ci credi? T’incanti di nuovo.
Malferma t’aggiri pei boschi
di nuovo. Sei giovane e bella.
Ti cala il vespero in testa
rifuggi di nuovo e ti fermi
ristiri la schiena e riscruti.
La Morte è una donna distratta.