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Pubblicata il 09/02/2007
Un giorno di sole trafisse un corpo depresso, caduco
non chiese il permesso e sfacciato, coprì le sue membra
scolpendo i lineamenti ricurvi di quella bisunta corteccia
Per terra, di vittima nera, l’aureola d’ombra
lambiva il basalto di stesso colore e non tinse
allorché le braccia scostate le ascelle, bucava
di luce la terra
Invidiosa la luna, restando a guardare, spense la notte
dormendo acquattata dietro le nuvole e i monti bruniti
Fin quando l’urlo di un lupo assetato di raggi pretese
gli sguardi insolenti e argentati
E l’ombra riprese a sperare di essere un corpo vitale,
ma al taglio del giorno rimase indecisa tra i raggi del sole
e di luna che incrocio fatale gli fu
Sparì tra braccia assassine dell’alba gigiona
che, invece d’amare la sombra, le ruppe le ossa
telate di nero, calando un sipario notturno
con veli di rosa appassiti

E l’ombra, che fu di cantore, perì
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ok .Pirro sono versi cosi' scorrevoli che leggerli e' un vero piacere.ciao

il 09/02/2007 alle 19:58

oh che divertimento quest' ombra c'è una luce spssosa che le fù fatale mi piego dalle risa e dico continua ciao ariele

il 10/02/2007 alle 01:28

grazie
Andrea
caffè e cornetto pagati
e se vuoi ..aperitivo

il 10/02/2007 alle 08:49

forse è prorpio questo lo spirito dell'ombra.
grAriel57

il 10/02/2007 alle 08:56

andante lento e sornione in questa bellissima poesia ricca di atmosfere,a conoscere l'autore si direbbe che gli somiglia
hihihi
ma io non lo conosco mica

il 10/02/2007 alle 09:24

si a conoscere l'autore, ma non saprei
non lo conosco
e scrive troppe cavolate...
però messe una dietro l'altra
son cavoli in poesia....

il 10/02/2007 alle 09:27

E fu così che la ballata de la sombra si consumò all'istante tra sole terra e luna.
Un saluto alla tua ombra, mati.

il 10/02/2007 alle 22:54

un saluto alla mia ombra?
non posso è già uscita

il 11/02/2007 alle 10:32