PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/01/2007

A ventre molle avanzo tra la folla
Sento i respiri forti ansare fiato
Perso mi chino ancora a faccia in giù

Passi e scarponi piagano le carni
Non voglio sollevare il capo -più-
Finché la notte arriva e spegne il sole

Guardando il cielo, guardo oltre
-Hermes-
E l’altro erede di Maia che non fu

Stringe le dita, trapianto di poesia
-Pirro-
E la sua vita -adesso- è pure mia

L’oscuro dio che illumina le notti
È diventato -Helios- amico mio
Sollevo il corpo e vado per la via

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la via che percorri è fatta di spade d'argento
si ascolta in lontananza il canto
e sembra greve il silenzio
ma l'aurora che si sorge ogni giorno
desta nell'aria di sorrisi un pianto

il 26/01/2007 alle 09:43

il 26/01/2007 alle 12:42

Andare per il mondo come viandante, a cogliere i sospiri della gente e scrivere di loro, a testa in giù o a viso tra le stelle.
Penso che non sia mai fatica, ma un viaggio sull'onda delle emozioni.
Continua ad andare avanti....mati.

il 26/01/2007 alle 17:17

non è facile
ma io vi ho messo un pò (o un po'?)di presunzione
e poi mi è facile giocare con le parole
lo dici sempre

il 26/01/2007 alle 22:35

vado avanti Tilde
sempre
finchè morte (poetica) non ci separi..
cioa e grazie

il 26/01/2007 alle 22:36