Pulsa il polpastrello di percezioni virtuali,
copia e incolla le mie suggestioni su documenti personalizzati.
Intestazioni a piè pagina evidenziano errori grammaticali,
di cui soltanto tabelle e finestre riescono a percepirne gli umori.
Verifico nome utente e invio la password
mentre l’animo esalta frasi del tipo,
questo programma ha eseguito una operazione sbagliata.
Soltanto le impostazioni predefinite assolvono il compito
di non resettare il processore.
I colori della tavolozza tolgono l’aria
ai programmi predefiniti,
mentre copio, mentre incollo e modifico documenti
digitando caratteri in grassetto.
Allineo paragrafi e inserisco bordi e immagini,
affinché il tutto risulti convertibile alle opzioni personalizzate.
Disconnetto?
Un link illumina e fa ballare i miei virus
consigliandone la quarantena,
impossibilitato com’è a ripararli.
In futuro riuscirò a far l’update
e l’eliminazione sarà compiuta.