Il cuore di cristallo e l'anima d'argilla,
Errava solitario, da un ritrovo all'altro,
Trovando nessuno.
Attraverso silenziose autostrade, cantando o piangendo solo,
Vedendo passare, muto, milioni di vite.
Gli occhi a fissare il vuoto, mangiando lento un panino in un deserto bar autostradale.
E la notte che triste lo osservava,
Mentre cercava la pace dentro se,
Che scivolava sul tempo, da lui maledetto.
Figlio rinnegato della dolcezza,
Condannato, da solo alla vita.
Feb2002
Anto17