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Pubblicata il 11/01/2007
Il vento un giorno mi ha portato in un grande castello e una nuvola mi ha raccontato
la storia di un bimbo triste dimenticato
i suoi occhi chiari come l’acqua stavano incatenati,
tanti erano i ricordi
troppo grandi per essere obliati.

Gli occhi eran chiusi, mentre
il vuoto lo custodiva nel suo ventre.
Corri bambino, corri nel buio
c’è un treno che ti salverà.

Solo senza neppure i suoi pantaloni più cari
credeva che Dio l’avesse fatto per gioco
e che gli dicesse scompari.
Così nacque il suo sogno di libertà
gli era stata offerta una possibilità,
lì vicino al mare una principessa gli avrebbe aperto il cuore
con grande vigore
l’avrebbe fatto sentire come all’equatore.

Gli occhi eran chiusi
con altri uguali ai suoi si erano fusi.
Corri bambino, corri nel buio
trova quel treno che ti salverà.

I treni erano tanti
e gli occhi ormai stanchi,
lui impaurito
aspettava in stazione
quel viaggio che sembrava sparito.
Poi un bel giorno col ciel sereno
la nuvola sparì
e si trasformò in mare in un battibaleno,
dalla principessa decise di andare
“il bambino è pronto a partire”
andò a sussurrare.
Lei arrivò su quel treno
con in dono un arcobaleno.

Gli occhi eran chiusi non sarebbero più stati infelici
stillavan lacrime, era finita l’era delle incantatrici.
Corri bambino, corri nel buio
questo è il tuo treno per la felicità
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