Cade severa
obliqua,
a mezzo tra l'animo ed il cuore
quasi a chinarsi
come un salice al lago.
Senza sapore ne' odore strano,
cauta,
finge estatica calma.
Sembra voglia aspirar la vita
limite d'inutile fatica.
Di gioco torbido si illude
spirale, vortice, voluta
di sogni perduti.