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Pubblicata il 30/12/2006
Fatele spazio, non ama la folla.
Fatemi penetrare.

Io e tu, soli.
In quell’istante, i tuoi occhi così chiusi.
In quell’istante, i miei occhi così vani.
Le ginocchia mi tremeranno per giorni ancora.
Ma tu non tremare.

Voltati.
Non dire. Accenna.
Paura ti sfugge per le gote.
Non badare, pure lei è di passaggio.

Va già meglio.
Non occorrerà chiamarmi in piena
notte.
Oggi il fianco del tuo letto lo dedico a noi .
Veglio io, nessun altro.
Basta medicine:
ma queste mani, queste pose, queste labbra.

Cercherò il canale che desideri.
La luce via via appannandosi,
t’invoglierà a dormire.
Purché io abbia la tua mano su di me,
non più fredda, calda come adesso,
come fiamma riportare
questo petto incontro a te raccolto,
figlio non di me,
ma anch’egli tuo.




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Struggente questo vostro contatto, di una dolcezza inesprimibile.
C'è dentro di te una carica emotiva che porti fuori con la voce dell'amore e della commozione.
Sei un figlio d'oro e chi ti guarda dal cielo silente avrà una benedizione speciale da porre con mano calda sul tuo capo.
Un abbraccio particolare, mati.

il 30/12/2006 alle 16:02

anche se quest'anno si chiude con un attimo di paura
ti auguro che si riapra quello nuovo nella gioia della paura passata nella serenità e salute per te e i tuoi cari . Buon Anno e un grande abbraccio veronica.
e domani sera tutti a vedere la nannini;-)

il 30/12/2006 alle 17:30

E' una veglia che tocca il cuore, per la sua dolcezza e per l'amore che queste mani sanno donare, ed è l'unica cosa che conta quando si presentano momenti di paura lasciare la nostra fiamma riscaldare chi sta vicino a noi! Un bacio nadia

il 31/12/2006 alle 15:01