Sempre qui solo a contare gli ultimi capelli
e li distinguo, i grigi ormai cadenti,
ai bulbi fermi e biondi suoi fratelli
Osservo la rughetta un po’ indecisa
che capo fa al fronte della vita:
nemmeno la pupilla è più precisa!
Mi tocco le gengive sotto i denti,
ascolto jazz e musica moderna,
il campanello suona ma non apro
E quando arrivo sono andati via
Mi chiedo dove sono i miei parenti
e lascio accesa appena la lucerna
per non vedere buio nelle scale
Ma appena torno indietro sai che male!
la porta in faccia prendo come un gioco
e l’anca che mi sbanda per la fretta
È quasi sempre solo colpa mia
Se il gatto graffia la poltrona in pelle
Se odor di gas mi tiene compagnia
Lo faccio per non sentirmi come un cane
Abbandonato col collare al collo…
Dell’acqua, e un po’ di pane ...qualche fetta
insieme alla braciola di quel pollo
Rimasto in frigo prima della guerra
e ride col branzino a crepapelle
e questo allevia molto le mie pene
Pensare alla cena dopo pranzo
passare un pomeriggio col mio manzo
e ungere di grasso un buon romanzo
E rido nel pensare che fortuna
in carcere non hanno tutto questo
che in carcere hanno poca aria
Ed io invece ho qui nelle mie stanze:
Un moccolo a candela che rilucicchia
Una tv ancora in bianco e nero
(Si perché a colori lei… ci perde)
La radio solo onde ..verticali.-
Mi chiudo, quando voglio, nella nicchia
e penso di gridare e far baldoria
E poi…aspetto, aspetto gli animali,
che prima o poi si aprano le danze
e altra musica arrivi a quest’orecchi
Racconto ormai da tempo questa storia
Ma è solo colpa mia…se sono al verde
se invece d’adottare ancora cani
o crescere porcelli nel porcile
Ho messo al mondo sei esseri “umani“
che nulla danno a noi, poveri vecchi,
e pensano d’amar solo a Natale...?