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Pubblicata il 13/12/2006
Tra i banchi della chiesa
indolente dondolo le mie estremita'
senza ben capire dove poter far riposare le mani.
Tra le teste dinanzi alla mia
distinguo la tua e vorrei poter
essere l'unico rimedio
alle tue ferite....
Un rimedio dolce e indolente,
flautato e inodore.
Un rimedio che non permettera'
al tempo di poter tornare sereno,
ma che permettera' al tuo tempo
di ritornare presente.
Non so quello che senti cosa sia,
ma so che la tua anima
si dibatte tra una felicita' abituale
e un dolore abissale.
Il senso di vuoto
si allarga e ingloba
il tuo piccolo cuore
di carta ed io senza fiato
plano tra arbusti ormai
germogliati e nel vento
che decide di spargere
le lacrime dove la terra
e' piu' dura e scura.
Vorrei che tu scegliessi me...
ma che tu possa scegliere con serenita'
e per tutto il tempo della nostra vita....


Tutta x te...mio piccolo cuore palpitante!
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Spero che i vostri cuori in tormento si abbraccino e trovino la serenità che tanto cercano da tempo.
Lirica carica d'amore puro. voto massimo

il 16/12/2006 alle 15:42

grazie, grande Pacha!

il 17/12/2006 alle 16:32