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Pubblicata il 25/10/2006
mi ricordo che il mare sulla roccia
ovattava un pò la voce tua
mi ricordo che sentivo ugualmente
l'umidità calda delle tue labbra.

Di noi che mangiamo biscotti
in quella capanna oltre tempo,
del tuo strano modo di tenermi a te:
la mano sulla testa ed il tuo avambraccio
impigliato sulla bocca mia che adori definir scottante.

poi di colpo sono in quella sala enorme
la poca gente dal viso conosciuto
ci osserva come sempre , e dicono senza usar voce
che siamo irriverenti e pazzi
che confondiamo l'amore con il peccato
e che finiremo male prima o poi...
il tuo sgardo:
come esser guardata in modo cattivo da uno sconosciuto,
come demoni tutti insieme che fan la fila per
nutrirsi di me,
le mie mille e rumorose parole
ti allontanavano da me ancora e ancora...
mentre l'odore del tuo umore perseverava sul mio viso.

c'è voluto poco......
solo qualche ora....
e di nuovo stavi alle mie spalle obbligandomi
in una morsa così stretta da non poter non ascoltarti:

"i tuoi demoni mi hanno parlato...
scusa se non ho creduto...
sarà più difficile perdonare me..
se userai anche tu lo sguardo estraneo...
questa ossessione di te,
il terrore che tu non sia per me eterna,
e questo mare di emozioni che corrode sempre più la realtà,
non privarmi di te,
adesso sò
non privarmi di te."

di nuovo alla luce del fuoco che incanta
Vincent ti aggiti arrogante sulle mie sporgenze
dentro ogni solco delle mie verità,
vicino come non mai lecchi la bocca per placar la sete
..e non scorderò mai..
quel sapor di ruggine suadente,
che pizzica le labbra ed evoca sangue
...e non scorderò mai il tuo corpo che trema sotto tanta possenza nel pronunciar parole di eterna presenza.



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