Sotto le cuticole, il bianco delle bugiè
si nutre d’osso che avanza annerito
dal carbone delle caldarroste – calia –
Saltellano scoppiettanti e allegre
le pellicine scottate al dito delle braci.
I tagli orizzontali sorridono imbiancati,
come un Pierrot, dal sale di Sicilia;
Come i colori dell’etna che copre polveri,
i silìci e le pomici e le peci spugnose.
Strati di marroni obesi a ciuffo alto
dormono dentro la iuta a sacco di culla
Sorride il caliatore al bimbo che piange
avido di polpa gialla e bianca farina
Tra-denti di latte saltella la lingua scotta
e la saliva evapora veloce – al tizzo -
ingoiato con briciole di ceci fumanti
Sobbalza il passante divertito e tra le dita
zuccheri filanti attaccano carie ai figli,
eccitati per quello che reggono in mano,
invidiosi del nulla che altri bimbi hanno.
- Scorre -
La processione, al tramonto –d’una Madonna nera-
ignara di bestemmie e sputi musulmani del mujadin
che all’alba chiama alla preghiera fedeli d’- Allah -