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Pubblicata il 22/10/2006
Non mi fu data nè casa nè terra,
nè la selva fu mia,
mio è soltanto
ciò che a nessuno appartiene.
Solo a me, il solitario,
splendono le stelle.
Solo a me traggono
le ombre colorate
di nuvole vaganti.
Mio il mare tempestoso,
mio il cinguettare degli uccelli,
i giochi infantili,
lacrime e canti
di amanti solitari nella sera,
e non meno
la celeste arcata stellare.
Mio il ruscello gorgogliante
mio il boschetto sacro dei numi
Solo poeta:
contemplatore solitario.

a Mati
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Grazie di cuore per questi versi che catturano i doni più belli attraverso lo sguardo della tua anima.
Nella solitudine ogni poeta ritrova se stesso attraverso la bellezza del creato, ma se si accosta con garbo ed umiltà al gruppo, allora s'abbraccia ad un magnifico afflato umano e compie una grande conquista.
Un caro abbraccio, mati.

il 22/10/2006 alle 23:28

Sei un vero poeta carissimo Franco
Contemplatore solitario
Solo a me traggono
le ombre colorate
di nuvole vaganti.
Mio il mare tempestoso,
mio il cinguettare degli uccelli,
i giochi infantili,
lacrime e canti
di amanti solitari nella sera,
e non meno
la celeste arcata stellare.
Con stima ed amicizia,un abbraccio Dora

il 23/10/2006 alle 12:15

grazie mati e orgoglioso di esserti piaciuto con questo mio lavoro. ho tanto da imparare da te , per il sensibile approccio alla poesia che quotidianamente ci insegni con le tue liriche e per i tuoi commenti. un caro saluto franco

il 23/10/2006 alle 18:37

grazie dory per il lusinghiero commento un caro saluto franco
ti ho spedito una e-mail, ma sono sicuro che qualcosa di errato devo aver fatto con il pc per non aver avuto un tuo riscontro. ((sono um pessimo navigatore, ma imparerò.) ciao franco

il 23/10/2006 alle 18:43

E tua è la sensibilità di cogliere tutte queste cose e cantarle in bellissimi versi...
Cari saluti
antonia

il 23/10/2006 alle 21:00