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Pubblicata il 23/05/2002
(In ogni momento) cammino per
Domandarmi il Perché
Non c’è risposta
Alla più profonda delle domande.
Seduta sugli scogli osservo una
Grande Argentata distesa; nasce dentro me
L’illusione della risposta e un’incredibile pazzia.
La paura di ciò che è infinito ed eterno, la paura
Di ciò che distrugge e crediamo si distrugga.
La gocce del sapere cadono lievi
Nell’acqua.
Per uccidere l’ignoto e rivelare il suo segreto, nascosto.
Bruciavo beffarda nell’inconsapevolezza.
Una conoscenza avrò, già rubata dal Tempo.
Nelle brulle montagne tento di annegare la malinconia.
“So solo di non sapere”.
Una barca abbandonata sotto il crepuscolo.
Muore il cielo, piangente per il sole deceduto.
Non posso urlare il mio subconscio
Perché tu reprimi la mia Notte.
Annego nel mio immenso buio
Dalla diroccata costruzione mi giunge la luce
Dell’oscurità ed i miei arti si avvinghiano ad essa,
in una eterna danza.
Il Tempo della domanda si restringe.
Cammino in una bramosa curiosità, da sempre.
Cammino sulla riva del mare,
Dell’isola che non c’è.
Annego nella bellezza argentata le mie angosce,
anche se la Bellezza mi angoscia.
Parte della riposta è in me.
Questo contemplare e riempirmi di oscuri pensieri.
Annego nel Vento e nel Mare.

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