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Pubblicata il 22/09/2006
Nulla ti ho chiesto.
nemmeno il mio nome
ti ho sussurrato all’orecchio.
Quando te ne sei tornata
ero rimasto in silenzio,
vicino al pozzo
dove l’ombra dell’albero
giungeva di traverso
e le donne erano tornate a casa
con le scure brocche
colme d’acqua fino all’orlo.
Non udii i tuoi passi
quando giungesti.
I tuoi occhi erano tristi
quando mi guardarono.
La tua voce era stanca
quando sommessamente mi dicesti:
< non sai che il fiore regna anche tra le spine
in tutto il suo splendore?>
Non lasciare che il tempo
passi invano,
che importa se il cielo
palpita e trema
nel calore del sole di mezzogiorno,
che importa se la sabbia rovente
stende su di noi
il suo mantello di sete.
Quanta gioia c’è
nel segreto del mio essere.
Per questo tu
ti sei ornata di bellezza
per incantare il mio cuore.
Per questo il tuo amore
si perde nell’amore del tuo amante
e si manifesta
nell’unione perfetta di due esseri.



Agosto 2006

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Sicramente ben costruita e poi molto indovinato quel "mantello di sete"...
Ciao

il 23/09/2006 alle 10:25

Immagini belle, evocate da passione d'amore pura e silenziosa, in quanto riesce a fondere mirabilmente le anime.
Serena giornata, mati.









il 23/09/2006 alle 11:59

mi è quasi impossibile ringraziare un numero, ma questi benedetti-maledetti nik-name sono una tragedia. sei un lui o una lei? spedisco questo mio etero ringraziamento a chi mi ha letto e mi ha fatto onore di un commento gradito ciao e ti saluto con stima franco

il 25/09/2006 alle 09:09

un tuo commento, che mi giunge da sì alto pulpito, è sempre gradito. ti ringrazio e un bacione sulla fronte, grande mati, non te lo leva nessuno.
ciao franco

il 25/09/2006 alle 09:16

splendidamenrte avvolgente come quel mantello, metafore ampie e indovinate!
ma che bella!!!

il 25/09/2006 alle 11:51