PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/09/2006
Il Rabbi parlò col padre mio
ed io sciolsi le trecce ed accettai.
La mia vita travolta dall’amore
che intenso restò fino a morire
Sterili gli anni in cui egli mi conobbe
e torto alcuno, dei due, nessuno ebbe.
Ripudiata fui dopo dieci anni :
non sono più nessuno senza prole,
nemmeno amica del mio grande amore.
Ma sterile non fui e vidi il pathos in me
dolore atroce che m’afferrava ai seni,
che mi torcea le gambe e il pube
di desiderio puro e graffi di vergogna
“Nathan non mi lasciare sola nella gogna…”
In questa storia la sorella è in fuga,
lei non accetta il fio, castigo della Torah
che si riserva a chi, anche se Pura,
Pura non è agli occhi dello sposo.
E alla sventura levitichi e chassidim
impietosi attori d’Israele all’Arca Santa
peggio dei sassi adottano parole : lapidata,
durante il mio kippur


tratta dal romanzo di Eliette Abécassis
RIPUDIATA
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

Grazie per questa lirica appassionata, che narra di un'esperienza intrisa di passione e di dolore.
Ho visto il film kadosh, tratto dal romanzo di Abécassis e mi sono commossa per quel clima religioso così intransigente.
Una bella prova in versi, che conduce ad infinite riflessioni.
Felice giornata, mati.

il 18/09/2006 alle 12:07

grazie a te Maty
sei sempre preparata e perfetta
ad iìogni occasione
e questo film tratto dal libro io non l'ho visto

il 18/09/2006 alle 22:10