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Pubblicata il 13/09/2006


Rideva arcobaleni la tua casa
echi di canti in corsa al tuo domani
Tua madre disponeva sulla mensa
segale di parole.

Un girotondo di mani sorelle
ricamava di passi il suo cortile
e scandiva dei sogni la pienezza
nei meriggi d’estate.

Adesso è muta, ha tracce d’abbandoni
tende gonfie di vento sedie vuote.
Il passato s’attarda sui divani
quando cala la sera

Troppo grande per te che ora t’aggiri
di stanza in stanza appoggiata al dolore
e appendi alle pareti i tuoi pensieri
odorosi di sale

Parli con le tue bambole di pezza
quando il silenzio è denso a respirare.
Coltivi nel giardino le memorie
all’ombra dell’acacia.

Nella bruma precoce delle sere
del tuo novembre pallido di lune
richiudi le finestre e presso il fuoco
bisbiglio di preghiera…

"C’era una volta.. c’era
C’era, ma non c’è più..."






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NOSTALGICA MA DELICATA, MOLTO BELLA. UN SALUTONE DA GIùGIù

il 13/09/2006 alle 21:13

Molto sentiti e curati questi ricordi.
Mi piace questa bella poesia!*****
Ciao, alcide.

il 13/09/2006 alle 22:08

davvero scritta bene..perchè attraverso l'uso delle descrizioni degli scenari, hai arricchito l'immagine di questa donna, le hai dato maggior risalto..francesco

il 13/09/2006 alle 23:35