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Utente eliminato
Pubblicata il 14/07/2001

A te , poeta dell’inferno

che ti elevi verseggiando
come fiore del male.

Forse il mio amo
si è impigliato nel tuo orgasmo
e la corda tesa
che accarezza la tua gola
fermerà il tuo genio ?.

O forse la lacrima
che scende sul tuo viso
è solo l’impronta dell’umana debolezza
a cui non puoi mancare ?.

Le mie parole
sono l’esca che ti ha catturato
dal tuo oblio drogato
dove ti credevi onnipotente

Il mio fuoco è rete
che tesse la tua trappola
e ti nega un’altra ricaduta

Non puoi fuggire, ma a che serve
se qualcuno
ti ha già reso immortale.

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