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Pubblicata il 20/05/2002
Ehi tu
che da lassù
mi guardi senza sapere
senza farti vedere
senza capire
che io
quaggiù
vengo a trovarti a volte
e ad aspettare la notte
anche senza stelle
e ancora
piano
molto piano
a sussurrare al cielo
le tante cose che non so dire
ad altri
se non a te
anche se tu
da lassù
non le puoi sentire

ma io lo so
che sarà il vento
con la sua mano
a trattenerle fino a domani
per te
che scenderai giù
dal quinto piano.

Roma 1987
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Versi piacevoli scritti in modo lineare... ciao Andrea

il 20/05/2002 alle 21:10

Sono molto legato a questa poesia, intensamente vissuta.
A presto Andrea.
Massimo

il 21/05/2002 alle 23:27