PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/09/2006
No, non ritorna
La luce …e quel rumore
L’odore indefinito di me quando ero te
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (2 voti)

Come dire :ci provo ad riaccendere quella fiamma, quel profumo o rumore, ma tutto è inutile ormai. Breve eppur racconta molto.
Un caro saluto
Cesarorso

il 02/09/2006 alle 10:32

grazie cesare per il tuo passaggio....

il 02/09/2006 alle 11:10

grazie cesare per il tuo passaggio....

il 02/09/2006 alle 11:10

grazie Kriss....potere della poesia.... :) creare tuffi al cuore e far provare emozioni all'unisono anche su storie diverse....
sono contenta di averti fatto rivivere dei bei momenti...
un caro saluto

il 02/09/2006 alle 15:13

un passaggio emozionale molto acuto, l'unione che non si nega, che si rintraccia nel pensiero d'esser stati parte unica d'un sentimento ineluttabile...piaciuta..fra

il 02/09/2006 alle 18:10

bellissimo commento....grazie a te per le tue parole...

il 02/09/2006 alle 18:23

Il tuo nick ricorda una poesia che prosegue.."che cade argentina sui tetti..."; e questa lirica è come quella pioggia che noi abbiamo in mente come ricordo d'infanzia, denso di profumi, suoni, rumori, colori.
Noi non abbiamo mai un odore indefinito.Anzi!. I ricordi peggiori si hanno quando ricordiamo i "nostri" odori, umori, scaturiti da momenti di intenso amore e sono la spinta della memoria verso ricordi. Che restano sempre piacevoli come il moneto che li ha determinati.
La vita è un lento, inesorabile, progressimìvo scorrimento di attimi fugaci che non ritornano.
Molto bella!
N.

il 03/09/2006 alle 08:21

graie nemo per aver colto i suoni, i rumori, i profumi e i colori racchiusi in questo verso...
Concordo appieno sul potere dell'odore...su quanto possa far male quando diventa il recettore della memoria...e allo stesso tempo possa rendere piacevole il ricordo di aver vissuto quel che abbiamo perso....facendoci ritornare per pochi attimi in quello spazio-tempo...
l'odore indefinito (che come giustamente scrivi non lo è mai...) è il mio modo per descrivere la fusione...l'incontro di due odori in cui il confine non esiste più....
grazie per il tuo sguardo analitico e per la sensibilità nel cogliere quel che non si vede.....

il 03/09/2006 alle 08:45

La "fusionalità" è tièicamente femminile in quanto presuppone la ricettività e l'accoglimento. Quando dici di esserti sentita in una Unità, è molto bello. Ma, per volgerla sul filosofico, l'unità chiara e distinta o, peggio, indifferenziata, m'appare una illusione (o una falsa interpretazone razionale di un qualcosa che ci sfugge) lontana, mentre la coincidentia oppositorum spiega, chiarisce e appaga. In fondo, sopratutto per una donna, è difficile rinunciare alla razionalità...L'uomo, invece, più semplice come natura naturans, s'appaga di istanti e, a volte, appare insensibile nel cogliere il momento magico della fusione-unione.
La verità è che la specialità dell'esere, se propria e ritrovata in un altro/a rende l'unione completa. Se pur per una vita...
Er

il 03/09/2006 alle 12:06

ci sarebbe da parlare per ore di questo tema..e apprezzo tantissimo e condivido il tuo pensiero...
nella totalità! (x rimanere in tema! :) )
hai un pò racchiuso in alcune parti la filosofia di Levinas...in "il tempo e l'altro".....te ne consiglio una lettura...forse ti piacerà

il 03/09/2006 alle 12:21

Lévinas, Ricoeur sono tra i mie autori preferiti...
La insegno all'Università...la filosofia dell'altro come sé e del sé come altro. Base per il riconoscimento esistenziale e del ri-trovarsi (l'ultimo libro di P. Ricoeur). Che me pensi?
Leggiti una mia poesia "filosofica" sul paradosso del gennaio di quest'anno che si intitola "Nostalgie, sogni e verità possibili".
Se ti va e se hai tempo ci si può scrivere in privato.
Un sorriso
N.

il 03/09/2006 alle 14:00