PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/08/2006

Quando non saprò della mia vita ciò che fare
Avvertirò le campane sorde della terra
Suonerò i campanelli nella terza strada e
in fondo alla finestra salderò una foto
col cannello a gas e stagno grosso
Scenderò tra genti a mendicare odio e
così felice potrò sputare simpatia
nell'afferrare una mosca tra le mani ed
ascoltare musica di tromba viva, nell’intimo bile,
che allenterà lo schiamazzo del mondo fuori
Calpestando il miele come la merda fresca
attirerò bambini finti, ingenui e stronzi
che tra loro non fingono ipocrisie d’amore,
taglieggiano merendine, gassose e coca:
quella tagliata male, adatta per le scuole
E dalla foto guarderò il domani fatto d’intrighi
Amici e affini lavorano carezze e struscio d’ali;
come la mosca al miele dove depone l’uovo e
crescono le pupe e i bacherozzi, altre esche.

Come la mosca al miele

Ma quando finirò di mirar l’inferno in terra,
allora si, sarò come coloro che lo sprezzo dono,
per sentirmi ancora vivo tra mosche bianche,
morte in culo al toro
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

molto, molto bella questa rabbia poetica!

ciao roby, un bacio x te.
pat

il 28/08/2006 alle 14:29

e...come si dice da noi...ce senti cerqua?:-)

il 28/08/2006 alle 14:55

C'è rabbia profonda, giù fino nella terra nera, ma è un grido limpido e doloroso...bravissimo

il 28/08/2006 alle 15:59