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Pubblicata il 24/08/2006
Quel treno viaggiava troppo lento per i miei gusti
ed una volta sceso gli sputai addosso
sperando che nessuno avesse notato
la mia rozza maleducazione.
Estraendo l'accendino mi cadde un vecchio scontrino
a ricordo che la carta viene ormai troppo sprecata
ma ero in anticipo rispetto al previsto
e non mi azzardai a continuare senza prima averlo raccolto.
Scendendo i gradini di quel lurido sottopassaggio
notai un vecchia signora
che con fatica spingeva di scalino in scalino
la sua grossa valigia nera.
Allungando la mano per aiutarla mi scostò infastidita
quasi fossi un drogato tatuato di rosso.
Le sorrisi, ringraziandola della fatica risparmiatami
e del respiro che se ne sarebbe forse andato
asssieme al mio dolente ginocchio
al quarto scalino in discesa.

Tutto sembrava presupporre una serata come tante
tra le braccia della mia nuova donna dagli occhi scuri
che forse m'avrebbe tatuato la sua pin-up preferita
sull'avanbraccio sinistro,
quello che spesso uso per qualche viaggio trasparente.
M'aspettava al parcheggio di sinistra,
il meno sporco lì attorno
con la sua gippa verde scuro
ed un vestitino scollato al modo giusto.
M'abbracciò con dolcezza
capendo subito dove voleva colpirmi
forse prima di sera.
Finimmo per percorrere le strade dissestate dell'isola
tra ricordi, pudori e trasparenze varie
strappandole un sorriso e la serenità della mente
mentre la mia cantava urlando
e la sua imitava Dio con l'armonica.

Che notte, che bacio
che invidia del suo passato
che speranze di ripetizioni invane
mentre ero tutto ciò che voleva
e con le dita ad insegnarle l'alfabeto dei sensi.
Alla fine del mattino
la mia maglia nera puzzava ormai di lei
e dei suoi contorsionismi di piacere insperato.
Mi insegnò a bere, a parlare mentendo
e a non farle capire quando volevo davvero un bicchiere.
Questa è la storia di una notte
una delle mie più intense
sperando che un giorno si ripeta
magari tra la musica del nord,
tra il verde politico e qualche abbraccio Amico.



(uno scialbo racconto del caz..
dedicato a V&I,
successivamente all'impersonificazione
di un Dio mezzosangue su questo pianeta,
un Pianeta ormai troppo spesso infangato
di fraintendimenti ed impuri pregiudizi)
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Una serata interessante, descritta in modo intenso. Scusami la franchezza, ma come donna mi spiace un po' quel "puzzava" di lei...comunque rispetto la scelta dell'autore.
Ciao,
Daniela

il 24/08/2006 alle 22:41

sognatore..(se ho ben capito...)hai fantasia da vendere...ti dissi che andavo a prenderlo alla stazione,che andavamo in montagna e che avrei voluto ripetere l'evento ma tutto il resto è straordinariamente immaginato siamo stati piu"cattivi"!!!!!cmq la mia jeep è blu!kiss

il 25/08/2006 alle 13:28