PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/08/2006
Immobile e ferma
seduta aspetto
quell'ultimo raggio
che il giorno concede.

Quella brezza sottile
che calda accarezza
una lacrima amara
che scivola piano.

Goccia furtiva
quasi a farsi ignorare
anche dal cuore
che sembra sopirsi.

Gli occhi abbracciano
questo mare celeste
aranciato di luce
dal sole che muore.

Nulla resta
di sogni e progetti
solo la sabbia che stringo
qui...tra le dita.
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Lirica accorata per quella sabbia che scivola via, portandosi giorni di amore.
Un abbraccio, mati.

il 22/08/2006 alle 19:11

d'amore, di soddisfazioni professionali...grazie cara

il 22/08/2006 alle 20:13

purtroppo capita..già..un abbraccio e grazie per il tuo commento

il 22/08/2006 alle 20:15

purtroppo con me i placebi hanno sempre avuto scarso effetto.

il 22/08/2006 alle 20:17

Poesia senza dubbio crepuscolare, un'attesa solitaria che volge in un pianto 'quasi' ignorato, eppure così tangibile quando stringi quella sabbia che non si lascia afferrare completamente...e poi quei 'sogni', quei 'progetti'...Che cosa è rimasto del giorno? L'ultima luce, anch'essa ormai quasi
sparita, ed un riflesso in quartine che però resta, eccome se resta!

il 22/08/2006 alle 22:26

molto ma molto bella la tua poesia,
ciao

il 23/08/2006 alle 08:30

purtroppo resta anche con la luce del giorno dopo..grazie per il tuo passaggio

il 23/08/2006 alle 13:16

grazie..chissà perchè le poesie più belle nascono spesso dal dolore?...un bacio

il 23/08/2006 alle 13:19