questo è il luogo del non ritorno
è la ferita eterna del giullare
la madre storpia della perfezione,
il sentire oltre il rumore.
Padri dai finti vincoli
tra cortei di immensi pianti,
verso la Dea del male
verso una nuova alba.
E' il sangue da mangiare,
addosso come unguento sacrale.
Sono la luna in vacanza fuori porta,
l'ombra malvagia tra le fate in festa.
Sul corpo ho ancora il tocco dell'insperato amplesso.......
in cui mucchi di dita in fiamme accesero
i solchi scarni di mondi oltre tempo.
Ma adesso il tempo sembra aver rinunciato
bianco d'arresa si schiera dalla mia:
-Annullerò il domani cos'ì che la memoria non trabballi-